Il programma di base (hardware) umano
- caterinacrea
- 13 feb 2015
- Tempo di lettura: 2 min
Per un migliore uso del nostro cervello è necessario avere una buona qualità e quantità d’informazione nei primi anni di vita, poiché è in questo periodo che il cervello sviluppa i più importanti circuiti funzionali.
Le connessioni anatomiche (dentriti e assoni) si sviluppano già durante la gravidanza e soprattutto nei primi mesi dopo la nascita, questi formeranno la struttura base della mente.
Per questo motivo ambienti diversi creano esseri umani con differenti strutture di base; ma anche all’interno di famiglie con lo stesso terreno culturale si può trovare una stimolazione sensoriale molto diversa data a bambini sia nella vita prenatale che subito dopo.
Esempio: ogni bambino di due anni inizia a parlare la lingua del suo ambiente; ma la ricchezza del suo vocabolario, la buona pronuncia dei vocaboli, la correttezza grammaticale delle frasi usate per esprimersi dipendono dal tipo di linguaggio che il bambino ha ascoltato.
La neurofisiologia afferma l’importanza della stimolazione umana al inizio della vita; le informazioni di base ricevute attraverso il contatto corporeo, l’odore, la voce, la musica costituiscono il materiale con il quale sono costruite le “strutture percettive”che sono usate per tutta la vita.
Le cure affettuose, la presenza umana e il latte rappresentano i grandi bisogni del neonato, è con questi che si delineano le “vie nervose” e si completano le “strutture associative di base” del cervello; a tre mesi di vita sono già quasi ultimate e con queste riceverà, elaborerà, conserverà e richiamerà alla memoria tutte le sue future esperienze.
L’importanza fondamentale di tali strutture si rivela quando ci relazioniamo con altre persone, che possono avere differenti strutture che possono rendere difficile la comprensione, mancando un “terreno comune” per lo scambio d’informazioni.
Questa situazione (risonanza) descrive la capacità di accogliere, comprendere, per mezzo delle strutture di base del proprio cervello, il messaggio che ci arriva dall’esterno e poter stabilire una corretta comunicazione; è come avere un linguaggio comune che rende agevole lo scambio e la comprensione.
Le difficoltà nella comunicazione e nell’apprendimento non dipendono dall’intelligenza, ma dalla possibilità di risonanza tra le diverse strutture cognitive di base.
Prima di giudicare l’altro “stupido”, è bene riflettere sulla diversità del suo programma di base e sforzarsi di trovare un approccio diverso con il quale arrivare ad intendersi.
Per avere un migliore uso del nostro cervello è necessario avere una buona qualità e quantità d’informazione nei primi anni di vita, poiché è in questo periodo che il cervello dimostra la più grande capacità di sviluppare circuiti funzionali specializzati.
da "Comprendere il bambino" di Silvana Quattrocchi Montanaro
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